Shier Li – I Dodici Princìpi

Shier Li

十二 Shier
dodici (composto da Shi, dieci, e Er, due).
Li
Principio o norma, tipicamente riferito ad un comportamento corretto e appropriato. In ambito sociale, può indicare anche la buona educazione e la correttezza nell’agire di una persona.

Nella nostra scuola, il termine ShierLi indica una sequenza di dodici insegnamenti, strettamente legati alla pratica dell’arte marziale, ma anche dotati di un importante significato spirituale.

Questi princìpi fanno parte di un componimento poetico tramandato presso l’arte marziale Cháng Quán.

[Il Cháng Quán, anche detto Cháng Quán del Patriarca, sarebbe, secondo la tradizione, uno stile pugilistico stabilito dal fondatore della Dinasti Sòng, Zhào Kuāngyìn, con lo scopo di addestrare le truppe imperiali.
Il medesimo termine (letteralmente “Pugno Lungo”) verrà poi usato anche per indicare una grande varietà di stili del Nord della Cina, caratterizzati da posizioni molto ampie.
]

Tramide delle similitudini con il mondo naturale, i dodici princìpi indicano dei particolari stati o movimenti, intesi come espressione di precise forme di intenzionalità.


Apertura del componimento

拳如流星、眼似电
Quán rú liúxīng, yǎn sì diàn
Il pugno pare una meteora, gli occhi sembrano lampi

腰如蛇行、步赛黏
Yāo rú shéxíng, bù sài nián
La vita pare serpeggiare, i passi competono in aderenza

精要充沛、气要沉
Jīng yào chōngpèi, qì yào chén
Lo spirito richiede pienezza, l’energia richiede profondità

力要顺达、功要纯
Lì yào shùn dá, gōng yào chún
La forza richiede controllo, il successo richiede purezza


I Dodici Princìpi

动如涛
dòng rú tāo
muoversi come una (grande) onda

(tāo) non indica un’onda comune, ma una massa d’acqua imponente e antica, persino venerabile. In senso più vasto, può indicare l’oceano. È l’acqua primordiale e abissale, che si trova al principio di tutte le cose.

Proprio in quanto elemento primario, l’acqua viene evocata per prima tra i dodici princìpi.

ASPETTO MARZIALE: Nelle arti marziali si dà grande importanza al muovere tutto il corpo assieme, sfruttando la sua intera massa. L’immagine dell’acqua ci ricorda che il movimento deve essere fluido: non risulterò rigido e goffo, ma ogni movimento sarà la conseguenza di uno precedente, originato più in profondità.

La manifestazione finale è quindi conseguenza di un principio sottostante, meno appariscente, ma di grande importanza.

La dimensione finale raggiunta dall’onda è di molto superiore a quella iniziale, perché il suo intero movimento nasce e viene nutrito dal basso.

Proprio come per un’onda, l’osservatore non capirà l’origine del movimento, ma lo vedrà innalzarsi oltre la superficie e ne percepirà la grandezza.

 

静如岳
jìng rú yuè
essere calmo come una montagna (sacra)

岳 (yuè) è la montagna sacra, che esiste dall’inizio del mondo, grande simbolo di stabilità e quiete. L’elemento associato è ovviamente la Terra, qui dotato di un particolare senso di innalzamento. Se l’acqua evoca l’aspetto abissale, la montagna sacra rappresenta l’elevazione ed il raggiungimento del cielo.

Da notare come venga usato un elemento Yang (la montagna), per indicare uno stato Yin (la quiete). Il verso precedente aveva una struttura esattamente speculare (Il movimento, Yang, associato all’Acqua, Yin). I due versi sono quindi strettamente connessi e si rafforzano a vicenda tramite questi molteplici contrasti.

ASPETTO MARZIALE: Caratteristica importante nel combattimento è non farsi travolgere dall’impetuosità dell’avversario. È importante saper sostenere grandi forze, mantenendo il proprio centro e senza farsi coinvolgere più del necessario. Lo stesso si applica anche in senso psicologico: non è opportuno agire in preda ad emozioni forti (e variabili).

 

起如猿
qǐ rú yuán
sollevarsi come una scimmia

(yuán), usato per indicare la scimmia, non è un termine denigratorio, ma anzi risulta alquanto elegante. La scimmia è qui intesa come un animale superiore, simile all’uomo, in quanto ugualmente capace di una postura eretta.

起 (qǐ), infatti, indica tanto il salire verso l’alto quanto il raggiungere la posizione eretta. Pertanto, il verso richiama sia la grande agilità dell’animale nel salire, sia la sua postura.

ASPETTO MARZIALE: Questo verso evidenzia l’agilità connessa alla postura. Nel combattimento, muoversi rapidamente è di primaria importanza; perché ciò sia possibile, è necessario che la nostra nostra struttura fisica sia forte e correttamente posizionata.

Una postura “schiacciata a terra” (come quella di chi cerca di simulare una posizione bassa, senza saperla gestire) potrebbe sembrare solida, ma non permette di muoversi liberamente. Questa rigidità è un errore molto comune tra gli allievi inesperti e conviene liberarsene il prima possibile.

 

落如鹊
luò rú què
scendere come una gazza

(luò) indica il discendere cadendo, il precipitare e, in questo caso, il volare in picchiata.

La gazza, in quanto uccello raccoglitore, ha la capacità di mettere assieme ciò che prima era diviso. Coglie e riunisce elementi distinti, dimostrando grandi capacità di percezione, attenzione e precisione. La sua discesa è mirata ai suoi obiettivi, indirizzata a cogliere precisi vantaggi particolari e nel riunirli assieme, accumulandoli.

ASPETTO MARZIALE: Questo verso è un richiamo all’attenzione, alla rapidità e alla precisione. Nell’allenamento, il praticante deve mirare precisamente al proprio bersaglio e allenare la propria reattività. Nel combattimento, deve essere pronto a cogliere “al volo” tutte le occasioni che gli si presentano.

È anche un invito ad una precisa scelta strategica: anziché forzare gli eventi, può essere utile trarre vantaggio da aspetti particolari (una distrazione da parte dell’avversario, un suo movimento mancato…) e così facendo costruire poco alla volta la propria vittoria.

 

立如鸡
lì rú jī
stare immobile come un gallo

(jī) il gallo, è un simbolo amatissimo dai cinesi perché annuncia l’alba. Esso è considerato affidabile e generoso, pur restando un animale combattivo.

L’immobilità (lì) richiama già di per sè l’idea di stabilità sul terreno. Il paragone con il gallo, però, la definisce anche come affidabilità e fermezza.

ASPETTO MARZIALE: Questo principio evoca in particolare l’idea di stare immobili su una gamba sola. L’esercizio associato è il Jin Ji Du Li (金雞獨立, “il Gallo d’Oro [in posizione] su una sola Gamba”). Allenare questa posizione permette di sviluppare un migliore equilibrio e di rafforzare la sensibilità sul terreno. L’obiettivo finale è quello di riuscire a mantenere bilanciamento e forza anche in situazioni precarie.

 

站如松
zhàn rú sōng
stare fermo come un albero

Questo verso aggiunge al concetto di stabilità anche quello di elevazione. L’albero poggia su una base solida e questo gli permette di innalzarsi verso l’alto.

Il carattere (sōng) indica specificatamente il pino, considerato nella tradizione cinese come simbolo di longevità. Esso quindi non è solo un simbolo di stabilità nello spazio, ma anche nel tempo.

ASPETTO MARZIALE: Questo principio è strettamente legato al precedente. L’albero è l’esempio classico utilizzato per illustrare il concetto di radicamento. La forte aderenza con il terreno permette al praticante di mantenere una struttura stabile e una posizione forte. Ancora una volta, non ci si riferisce ad una resistenza rigida: l’albero (come il suo elemento, il Legno) è immagine di una forza elastica e flessibile. Essere al contempo radicati e flessibili è la chiave per una posizione corretta e salutare.

 

转如轮
zhuàn rú lún
girare come una ruota

(zhuàn) non indica semplicemente il ruotare, ma piuttosto l’atto di avanzare tramite una rotazione. La ruota non rimane ferma nel suo movimento circolare, ma proprio grazie ad esso procede in avanti. Non si tratta quindi di un movimento a vuoto, ma di un avanzare e progredire.

ASPETTO MARZIALE: Il principio di movimento circolare, elemento fondamentale nella nostra scuola, si realizza in molti modi diversi. Sfruttando la spinta sul terreno, tutte le articolazioni si muovono circolarmente. Di conseguenza, ogni parte del corpo si muove in conseguenza di una rotazione (l’esempio più classico è la rotazione del bacino, che genera il movimento della parte superiore del corpo). Questo è un aspetto “interno”. Esternamente, molte tecniche di leva o parata hanno la loro massima efficacia se eseguite circolarmente, in quanto questa è la migliore espressione dei moti interni. Infine, spostamenti circolari permettono di muoversi attorno all’avversario, evadendo dalla sua linea di forza e conquistando una posizione favorevole.

 

折如弓
zhé rú gōng
piegarsi come un arco

Nel piegarsi, l’arco non perde la propria forza, ma anzi ne acquista. Senza spezzarsi nè afflosciarsi, esso si tende in modo elastico e nel farlo accumula energia e vigore.

Il carattere (gōng), usato per indicare l’arco, rappresenta anche l’idea astratta di una curvatura, del “essere inarcato”.

ASPETTO MARZIALE:

Questo principio potrebbe essere assimilato al “piegarsi senza spezzarsi”, ma in realtà va ben oltre questo concetto. Non si tratta di semplice cedevolezza, ma anche della capacità di mantenere una tensione elastica.

Quando subiamo una forza esterna, la accogliamo e la usiamo per caricarci. Quando invece siamo noi a dover esprimere una forza, prima generiamo in noi stessi questo caricamento. Una volta che il corpo è carico, è come un arco in tensione: la forza accumulata è pronta per essere rilasciata in qualunque istante.

 

轻如叶
qīng rú yè
essere leggero come una foglia

Non si intende qui la leggerezza come assenza di peso, quanto piuttosto come assenza di opposizione. (qīng) indica la leggerezza della ruota di un mulino ed il movimento che l’acqua fornisce ad essa. È il movimento dato dall’accettazione di forze esterne.

La foglia non è “soltanto” leggera: essa è un elemento vivente che si fa trasportare dal vento senza opporsi ad esso. Nella sua attiva passività, essa sa sfruttare le energie e le forze esterne per il proprio movimento. Questa “sapienza” le permette di spostarsi senza alcuno sforzo.

ASPETTO MARZIALE: Questo verso rappresenta un movimento Yin, un attivo non-agire. Se non creiamo alcuna opposizione, la forza dell’avversario si disperde nel vuoto e si esaurisce. Oppure, può essere usata a nostro vantaggio, convogliata secondo le nostre esigenze.

Questo tipo di comportamento lo possiamo trovare, in misura diversa, in tutte le arti marziali; All’interno della nostra scuola, trova la sua massima espressione nel combattimento del T’aiChi e nella pratica del t’ui shou. L’energia dell’avversario è qui elegantemente rediretta, alimentando i nostri stessi movimenti

 

重如铁
zhòng rú tiě
essere pesante come il ferro

(zhòng) indica il peso, la pesantezza, la capacità di portare in basso e dentro. Contiene però anche l’idea di equilibrio, di un corretto bilanciamento dei pesi, di una massa ben distribuita.

(tiě) è il ferro. Qui l’elemento del Metallo si contrappone a quello del Legno, rappresentato dalla foglia del verso precedente. Entrambi i versi illustrano fasi dinamiche, ma di opposta concezione.

ASPETTO MARZIALE: Si mette qui in risalto una forza pesante e solida, che però rimane equilibrata e non è rigida. I nostri colpi devono essere partecipi di tutta la massa del nostro corpo: devono giungere all’avversario pieni e pesanti. Solo in questo modo potranno essere davvero efficaci.

Tale peso, però, non deve essere trascinato in giro: esso non deve sbilanciarci, né rallentarci. Per questo l’immagine usata è quella di un peso in equilibrio. Come per una bilancia, mantenere in equilibrio tutto il nostro peso ci permette di spostarlo senza fatica.

 

缓如鹰
huǎn rú yīng
essere lento come un’aquila

Volando in ampi cerchi, l’aquila rimane in stallo nell’aria, perché attende e osserva la preda. E’ l’attesa prima del movimento, è la preparazione prima dell’attacco.

Questa stasi apparente è una condizione attiva, che prepara e contiene una componente di grande rapidità. Non si tratta di una forza trattenuta o frenata, ma invece di una velocità “nascosta”, pronta per essere rivelata solo al momento opportuno.

ASPETTO MARZIALE: Con mente calma e presente, si studia la situazione restando in attesa, ma l’azione è già pronta per essere espressa. Questo verso è quindi un invito alla ricerca di una strategia: La mente precede l’agire del corpo e predispone tutti i movimenti che a breve saranno necessari. Questo stato mentale non dipende tanto dai ragionamenti attivi, quanto piuttosto dalla sensiblità e dall’esperienza del praticante: è quindi uno stato spontaneo, conseguenza di uno spirito calmo.

 

快如风
kuài rú fēng
essere veloce come il vento

(kuài) non indica soltanto rapidità del movimento, ma anche (e soprattutto) quella del pensiero. Rappresenta l’intelligenza, la mente pronta e persino l’allegria.

La velocità è quindi considerata una conseguenza del corretto stato d’animo. Una predisposizione positiva, l’assenza di incertezze e forzature, permette di muoversi ed agire rapidamente, con la spontaneità e la naturalezza del vento.

Tra i dodici princìpi, questo è quello in cui la sfera emotiva e spirituale è richiamata in modo più esplicito.

ASPETTO MARZIALE: L’azione (qualunque tipo di azione) fluisce rapidamente solo se corpo e mente formano un tutt’uno.

Come abbiamo visto nel principio precedente, la mente deve precedere e preparare l’azione, mentre il corpo la porta a compimento. Perché questo rapporto funzioni, occorre che non vi siano ostruzioni: ansia, rabbia, paura o anche un comportamento non spontaneo bloccano la mente in una rete di ragionamenti, giudizi ed emozioni.

Per essere veloci occorre quindi essere spontanei. Per essere spontanei, occorre avere una mente sgombra, non giudicante.